ROAD TO NARDÒ. PAROLA D’ORDINE: SCENDERE DALL’ALTALENA

I risultati altalenanti sembrano essere la costante di campo ineluttabile, in questa stagione neroverde ormai in dirittura d’arrivo. O, quantomeno, in più di un’occasione e nel corso di entrambe le gestioni tecniche, è sempre arrivato lo scivolone sorprendente dopo una serie più o meno lunga di risultati utili consecutivi conditi, magari, anche da prestazioni convincenti. Le famigerate “controprestazioni”, insomma, altrimenti dette frenate inattese… D’altronde, c’è una casella della classifica del campionato bitontino 2020-2021, nello specifico, che indica una certa predisposizione del Leoncello, per così dire, al “tutto o niente”: il basso numero di gare pareggiate. Per la precisione, appena sei in trentadue match fin qui disputati. Pensate, soltanto il Portici (quattro) ha impattato meno partite del Bitonto, da par suo affiancato dal solo Aversa a quota sei. Tutte – e sottolineiamo tutte – le compagini che precedono o seguono immediatamente i neroverdi in graduatoria, fanno registrare ad oggi statistiche nettamente più alte in quanto a numero di contese chiuse su risultati di parità.

Che vuol dire questo? Almeno due cose rilevanti. La prima di carattere generale è che, nonostante nella cosiddetta “Era dei tre punti” il pareggio sia da sempre considerata tendenzialmente una mezza sconfitta, in questo campionato pandemico (con tutto ciò che ne può conseguire) la continuità di risultati, il loro equilibrio nell’arco di tutta la competizione, quindi un basso numero di sconfitte seppur accompagnato da un attacco non proprio esplosivo, ma con pochi gol subiti, ha pagato. E bene pure. Non a caso, le attuali prime quattro della classe, Taranto, Picerno, Fidelis Andria e Lavello sono le squadre che hanno pareggiato più di ogni altro competitor dell’intero girone H. La seconda riflessione, collegata indissolubilmente alla prima, è ancor più inequivocabile: il Bitonto ha subito la bellezza di 11 sconfitte, incassando 37 reti (a fronte dei 45 realizzati, che non rappresentano nemmeno uno score offensivo da zona playoff del raggruppamento, purtroppo…). Numeri, quelli legati alle partite perse ed ai gol subiti, che collocherebbero i leoncelli appena oltre la metà della classifica. Addirittura, sì. È successo due volte per gestione che il Bitonto sia incorso nel capitombolo impensabile in un momento dal trend positivo. Nei quasi cinque mesi passati con mister Ragno in panchina, sono arrivate le sconfitte tanto deleterie quanto inaspettate contro Francavilla in trasferta e Puteolana in casa – che fu letale per l’allenatore molfettese – entrambe dopo una miniserie di partite utili consecutive caratterizzata da due vittorie e un pareggio. Durante la più brillante gestione Loseto, media-punti alla mano, sono invece giunte come fulmini a ciel sereno le due cadute senza neppure riuscire a segnare una rete, contro la bestia nera Puteolana e il Gravina, quattro giorni fa. Come si può facilmente percepire, stiamo parlando di una doppia coppia di passi falsi con dolorosi stop in corsa compiuti al cospetto di avversarie di bassa classifica e, nel caso delle due sconfitte losetiane, arrivate dopo precedenti sfide affrontate col piglio giusto dagli attori neroverdi. Un pareggio e una vittoria prima della fatal Pozzuoli, addirittura sei punti molto molto incoraggianti, contro Aversa al “Città degli Ulivi” e Casarano in trasferta con tanto di clean sheet.

Sindrome da appagamento o, peggio, di Narciso? Speriamo e crediamo di no, fatto sta che non c’è più tempo oggettivo a disposizione per l’incostanza di risultati. Con 180 minuti rimasti davanti, non si può più guardare indietro, né tantomeno pensare di potersi concedere altri passaggi a vuoto, cali di concentrazione, gol presi su palle inattive (davvero troppi quest’anno), eccetera eccetera, contro Nardò e Fasano.

Se si vuole già solo immaginare un’appendice ad una regular season assurda e probabilmente irripetibile. Se s’intende pensare in grande…