LARGO AI GIOVANI…NEROVERDI

PAROLA DI GIOVANNI ROMANELLI

“Uno schiavo del calcio”. Così si autodefinisce simpaticamente, e con l’esuberanza social tipica degli adolescenti di questo scorcio di Terzo Millennio, Giovanni Romanelli. Il centrocampista-trequartista-esterno offensivo al servizio di mister Caricola e della sua battagliera Juniores ha iniziato a rincorrere un pallone alla tenera età di 4 anni, pensate un po’, e oggi, 13 anni dopo, non solo è ben lungi dal pensare di mollare la sfera di cuoio più amata al mondo, bensì rilancia alla grande le proprie ambizioni calcistiche… Se tutto ciò vi ha sufficientemente incuriosito, non vi resta che leggere anche quanto proposto qui sotto. Buon divertimento!

Ciao Giovanni. Si sta avvicinando a passi rapidi il 5 dicembre, data in cui è stato fissato (per il momento…) il recupero contro l’Altamura, quindi, di fatto, la ripresa del Campionato dalla terza giornata, per la Juniores del Bitonto. Quali sono le sensazioni e i tuoi pensieri a tal proposito? Prevale la voglia di ricominciare o il timore di “incrociare” di nuovo tanta gente, bazzicare spogliatoi, viaggiare, eccetera?

“Sarà meraviglioso riprendere dopo questo lungo periodo di stop. Non vedo l’ora di ritrovarmi con i miei compagni, il mister e tutti i componenti dello staff per riprendere gli allenamenti di squadra e tornare al calcio giocato. Abbiamo cominciato un bel percorso, che poi è stato interrotto bruscamente, ma sono sicuro che torneremo più carichi e forti di prima. La partita contro l’Altamura sarà importantissima per la classifica e per il nostro percorso di gruppo, per cui devo e dobbiamo, dare il massimo fin da subito”.

Come vi siete tenuti in forma durante questo lungo periodo di lontananza dal campo? Ricordiamo ai nostri lettori che la società ha sposato la linea della prudenza e del buon senso assoluti, non facendovi venire a Bitonto per gli allenamenti di squadra, nell’ultimo mese circa…

“Il Bitonto Calcio, con buon senso e prudenza, ha ritenuto opportuno farci svolgere allenamenti a distanza, una scelta che, seppur dolorosa, condivido a pieno. Resta il fatto che la società ci è stata molto vicina in questo periodo di stop. Ogni giorno, con l’ausilio del nostro preparatore atletico, ci siamo allenati a distanza alternando lavori atletici basati sulla resistenza e sulla velocità, con lavori di forza utili a migliorare l’esplosività e la tonicità fisica, in modo da arrivare atleticamente pronti alla ripresa del campionato. Abbiamo anche ricevuto consigli e seguito una giusta alimentazione per rimanere in forma nel miglior modo possibile”.

Chiudiamo con una domanda che non abbiamo mai fatto a nessuno dei tuoi compagni di squadra, in questa rubrica… C’è un atleta della Prima Squadra a cui ti ispiri e che, magari, vorresti emulare per provare a diventare un calciatore maturo pronto per il grande salto nel “calcio dei grandi”?

“Come tanti altri componenti della Juniores, anche io sono tra coloro che hanno avuto il piacere e il privilegio di svolgere almeno un allenamento con la Prima Squadra, in questo inizio di stagione. Devo dire, è stata un’esperienza molto istruttiva che mi ha permesso di osservare con attenzione i movimenti dei grandi; facendo tesoro dell’esperienza vissuta, spero di continuare a crescere e a vivere certe situazioni, perché sono convinto che mi permetteranno di migliorare molto calcisticamente. Mister Ragno mi ha aiutato dandomi qualche dritta per cercare di migliorare le mie prestazioni partita dopo partita, continuando a lavorare duro anche con il nostro allenatore della Juniores, mister Caricola, e chissà, magari riuscendo a giocare in Prima Squadra non appena ci sarà l’opportunità. Piarulli e Taurino sono i due ‘big’ neroverdi a cui si avvicinano di più le mie caratteristiche tecniche e che, tra l’altro, ho seguito molto attentamente durante le esperienze a contatto con la Prima Squadra (c’è stata anche un’amichevole in famiglia fra le due squadre, ndr), essendo io una mezz’ala impiegata spesso in tante altre posizioni del centrocampo o della trequarti, in base al modulo utilizzato. Ambisco a giocare a calcio, sì, però per riuscirci dovrò migliorare ancora tanto sotto diversi aspetti, oltre ad esaltare sempre più le mie caratteristiche principali: la resistenza alla fatica, la visione di gioco, che mi permette di captare correttamente i movimenti dei miei compagni scegliendo quindi l’opzione migliore tra quelle possibili, e il tiro dalla distanza. Speriamo bene!”.