LARGO AI GIOVANI…NEROVERDI

PAROLA DI VINCENZO FIORE

“In questi mesi l’ho messo in discussione più di tutti gli altri e lui in silenzio, lavorando sodo, sta crescendo tantissimo e a vista d’occhio, avvicinandosi molto al centrocampista che voglio io. Oggi è stato il migliore in campo e a fine partita l’ho elogiato davanti a tutti proprio come, allo stesso modo, lo avevo strigliato davanti a tutti quando non era pervenuto…”.

Pensieri e parole di mister Mimmo Caricola, al solito diretto, trasparente e senza mezze misure. Un “padre tecnico” da bastone e carota, seguìto passo passo dai suoi “figli” che per lui (e il suo Staff) stravedono e che di lui si fidano ciecamente, come dovrebbe essere sempre tra genitori e figli. E viceversa.

Ma chi è l’oggetto di queste riflessioni di campo esternate dal vulcanico trainer di Carbonara? Si tratta di Vincenzo Fiore, studente barese diciottenne che si sta mettendo in bella mostra al “Nicola Rossiello”, anche in questi mesi di stop agonistico forzato, per spirito di sacrificio, abnegazione, equilibrio e umiltà. Ma non vogliamo svelarvi troppo, meglio procedere con la mini-intervista in cui il protagonista è solo lui: Vincenzo Fiore.

Ciao Vincenzo. Presentati al meglio ai nostri lettori: ruolo, caratteristiche tecnico-temperamentali in campo, squadre e stagioni prima di approdare al Bitonto.

“Ciao! Sono un centrocampista centrale e le caratteristiche tecniche che mi rispecchiano principalmente sono il tiro, i cambi-gioco, la tempistica e la precisione del passaggio. Invece, devo migliorare ancora molto la mia velocità e la fase difensiva. Generalmente, cerco di mantenere un temperamento ‘equilibrato’ in campo, ad eccezione di quelle volte in cui subisco o, meglio, subiamo delle provocazioni… La mia formazione calcistica è iniziata e si è sviluppata nel corso dei 4-5 anni trascorsi presso la società Levante Azzurro, dove mi hanno insegnato ad assumere un atteggiamento responsabile, fiscale e rispettoso”.

Avevi già avuto modo di lavorare in passato con qualche uomo dell’attuale Staff neroverde? E tra i compagni di squadra al Bitonto, c’è qualche tua vecchia conoscenza?

“Purtroppo non ho mai avuto il piacere di lavorare in passato con qualche uomo di questo ottimo Staff, molto professionale. In compenso, tra i miei attuali compagni di squadra sono presenti alcune mie vecchie conoscenze, provenienti come me dalla Levante Azzurro. Parliamo degli amici Christian Favia, Enrico Deligio, Andrea Evangelista e Angelo Fanelli”.

Il tuo rapporto con mister Caricola. Sappiamo che lui è sempre molto franco e schietto con te, con tutti voi, nel bene e nel male. Stai anche raccogliendo, meritatamente, i frutti dei suoi consigli e del tuo duro impegno…

“In un primo momento, il mio rapporto con il mister è stato un po’ travagliato perché ad inizio stagione, non essendomi presentato in perfetta forma fisica, è stato difficile per me riuscire a mostrargli quelle potenzialità che mi hanno contraddistinto fin da giovanissimo e che mi hanno dato la grande opportunità, in passato, di sostenere due ‘provini’ per il Pescara e l’Hellas Verona. Però, ho sempre apprezzato (e apprezzo tutt’ora!) la schiettezza con cui mi ha parlato in questi mesi, dandomi preziosi consigli e spronandomi a fare meglio. Inizialmente, ammetto che questa sua franchezza mi ha turbato un tantino e non sono riuscito a dare il meglio di me, ma col tempo ho capito che avrei dovuto interpretare i suoi discorsi con la giusta chiave di lettura e infatti ho imparato a fare tesoro dei suoi ‘rimproveri’ che pian piano ho trasformato in input messi in pratica sul campo. Con il doppio obiettivo di farlo ricredere e riscattare me stesso, per la profonda dedizione che quotidianamente dedico a questo sport meraviglioso e per tutti i sacrifici che ciò comporta”.