LARGO AI GIOVANI…NEROVERDI

PAROLA DI GIUSEPPE PICE

Un Settore Giovanile che ha deciso di crescere e stabilizzarsi su certi livelli non può prescindere da un “dietro le quinte” impeccabile, funzionante e funzionale al progetto sportivo ambizioso, di sicura prospettiva, che la società madre ha avviato da tempo.

Nonostante la sua giovane età, Giuseppe Pice è riconosciuto come uno dei segretari più preparati ed affidabili nell’ambiente sportivo regionale (e anche più, tra Calcio e Futsal), con tanti anni di scrivania già alle spalle ed un’innata passione per le “carte”, che ormai ha di gran lunga superato quella per il campo, come lui stesso avrà modo di affermare. In pratica, accanto ad un ottimo Staff tecnico e ad una consolidata Dirigenza, l’organizzazione della cantera del Bitonto Calcio può vantare anche una Segreteria top. Aspetto non da poco, se si vogliono fare le cose davvero per bene…

Buona lettura!

Ciao Giuseppe. I campionati giovanili sono del tutto fermi ormai da mesi. Secondo te, riprenderanno? Se sì, sarebbe la giusta decisione?

“Riprenderanno ed è giusto che sia così, perché altrimenti i ragazzi in fase di crescita tecnica resterebbero fermi quasi due anni… Ma bisogna ricominciare in totale sicurezza, magari dopo Pasqua, sperando che la curva dei contagi lo consenta e possibilmente con la formula del girone di sola andata con playoff e fase nazionale, poiché ad oggi è stato giocato un numero così esiguo di partite, nei singoli raggruppamenti, tale da consentire a qualsiasi squadra di poter ancora vincere il campionato o arrivare ai playoff. Questo sarebbe, secondo me, l’ideale per la Juniores U19, mentre per Giovanissimi U15 e Allievi U17 (regionali, ndr) si riuscirebbero a prescindere a completare gli interi campionati, ripartendo sempre dopo Pasqua, lì le gare previste in calendario sono nettamente di meno”.

Come avresti gestito tu, fossi stato chiamato a dire la tua fin da settembre, la delicata questione “Settori Giovanili” in un periodo così particolare come quello che stiamo vivendo? Sei d’accordo anche con il diverso trattamento fra Campionati nazionali e regionali?

“È una domanda non semplice. Umanamente parlando, non c’è differenza tra un calciatore di livello regionale e uno di livello nazionale, poiché tutti esposti con famiglie alle spalle da tutelare. In questa fase, però, occorre seguire in maniera scrupolosa i DPCM e i relativi protocolli di riferimento in ambito sportivo, i quali prevedono allenamenti di squadra per l’U19 ad interesse nazionale e allenamenti individuali per U17 e U15. Sicuramente a settembre vi era una situazione migliore ed è stato giusto far partire tutti i campionati giovanili prevedendo fin dall’inizio, come fatto dal Comitato Pugliese, gironi ridotti e con squadre di città limitrofe tra loro. Adesso si sta rivelando un’intuizione del tutto esatta, perché la conclusione degli stessi tornei regionali è ancora possibile giocando anche solo nei mesi di aprile e maggio”.

Chiudiamo con una domanda strettamente personale, legata alla tua grande passione per gli affari di segreteria sportiva: quando nasce questo amore per le “carte” più forte di quello per il campo? Pensi possa diventare la tua professione di vita?

“La passione per la segreteria nasce quando lessi un articolo di Pasquale Scivittaro (era il 2007 o 2008, non ricordo bene), su una testata giornalistica locale, che parlava della cavalcata del Bitonto in Serie D ed in particolare dell’episodio della vittoria a tavolino per 3-0 ottenuta contro il Lavello, mediante ricorso curato da Paolo D’Aucelli. Di lì capii che si può essere determinanti nel calcio anche stando seduti dietro una scrivania… E così ho iniziato a collaborare con l’Omnia Bitonto, a cui sono rimasto legato dalla Terza Categoria fino all’approdo in Serie D. Una trionfale cavalcata in appena otto anni, che ha preso il via con una vittoria bellissima quanto inaspettata nei playoff della Seconda Categoria 2011-2012, da perfetti sconosciuti e con giocatori tutti bitontini in squadra. L’opera è stata poi completata grazie all’impegno personale di Francesco Rossiello, negli anni seguenti. Questa mia passione è aumentata di anno in anno, tanto da essere ormai più appassionato di carte che di campo, è la verità… Lavorare come segretario sportivo è stato a lungo il mio sogno, ma devo dire che anche così mi va bene, perché con il lavoro (sempre in segreteria!) che faccio a scuola, ho parecchio tempo a disposizione il pomeriggio da dedicare alla passione-secondo lavoro nella segreteria sportiva. Nella mia vita adesso, però, viene prima la scuola, poi tutto il resto”.