LARGO AI GIOVANI… NEROVERDI Parola di gaetano fanelli

Quinto appuntamento con le ormai classiche “chiacchierate” del mercoledì, che da più di un mese a questa parte stanno presentando in pillole, a tutti gli appassionati tifosi / simpatizzanti bitontini (e non solo), i protagonisti del Settore Giovanile neroverde. Oggi è il turno degli Allievi U17 Regionali e, specificatamente, della guida tecnica ed umana che sta cercando in tutti i modi e con una passione, un’abnegazione, una professionalità incredibili di costruire sul campo qualcosa di importante e lungimirante, lavorando quotidianamente gomito a gomito con il Responsabile di tutta la cantera del Leoncello, Nicola Caldarola. Cari lettori, vi lasciamo ai pensieri ed alle parole di Gaetano Fanelli, uomo tutto d’un pezzo dalle mille risorse e dall’Amore incondizionato per il Calcio, da anni impegnato su più fronti nel difficile compito di educare le giovani generazioni pallonare, non solo a ben trattare la sfera rimbalzante più amata dagli sportivi italiani, ma (soprattutto) a ben comportarsi dentro e fuori il rettangolo verde. 

Ciao, mister. Innanzitutto, presentati agli sportivi bitontini: carriera da calciatore, esperienze da allenatore e via raccontando…

“In realtà, la mia carriera da calciatore non ha molto da dire, a mio avviso, perché si è sviluppata tutta nelle giovanili del Bari, con tutte le relative presenze da titolare nelle varie rappresentative di categoria, fino ad arrivare ai 17 anni e al ‘salto’ nei professionisti in quel di Matera (stagione 1981/82). Poi, la scelta di arruolarmi nella Marina Militare mi ha portato a calcare tanti campi per tutta la Penisola, ma sempre fra i dilettanti. Questo percorso ha tuttavia segnato anche il mio voler diventare presto allenatore, mantenendo e tramandando le caratteristiche dei miei Maestri, vale a dire gli allenatori Gravina e Mesto. Sì, Maestri con la “M” maiuscola, perché la differenza è tutta lì, nell’allenatore, oggi come ieri; è lui che prepara la partita, istruendo l’allievo ed è per questo che ai miei ragazzi raccomando sempre di non guardare il Campionato o la categoria che si sta giocando, ma il contesto in cui si allenano, crescono, si divertono… Come nella vita, anche nel Calcio nulla mi è stato regalato, infatti la qualifica “Uefa A” è stato un traguardo che ho raggiunto con la mia volontà e senza poter contare su nessuno. Da allenatore, mi hanno da sempre individuato come tecnico per i Settori Giovanili, eppure nel mio piccolo ho saputo far bene anche con i ‘grandi’, quando mi è stato concesso… Comunque, nella vita mai dire mai! Bitonto è sempre stata una mia meta, un obiettivo da raggiungere, per un’esperienza di vita molto personale che mi lega ai Santi per eccellenza di questa città, Cosma e Damiano. Questo è uno dei motivi principali per i quali sono felice di essere qui, in questo momento storico”.

Due partite giocate in Campionato, due sconfitte. Eppure, non hai mai perso la fiducia, l’ottimismo e la ferma convinzione che “arriverà il giorno in cui – come hai avuto modo di affermare sabato, dopo il derby contro l’Olimpia – i nostri avversari dovranno preoccuparsi di noi”…
Nonostante le mille difficoltà avute in questa prima parte di stagione, tanta contagiosa positività. Spiegaci perché.

“In questo momento di costruzione dalle fondamenta di un progetto ancor più professionale e – si spera a brevissimo – anche professionistico per il Settore Giovanile del Bitonto Calcio, quest’anno partito con molto ritardo ma che comunque è partito, nonostante tutto e tutti, la fiducia nel futuro la trovo negli sguardi e nella tenacia di tutti gli uomini chiamati a lavorare in questo bellissimo cantiere, a partire dal Responsabile Nicola Caldarola. Sì, perché glielo si legge in faccia che lo sguardo di tutti, Presidente incluso, è rivolto al futuro; un futuro che, secondo me, è dietro l’angolo e che sarà ricco di gratificazioni, anche perché figlio della rabbia che ancora cova dentro per il maltolto… Il lavoro paga sempre e sarà così anche questa volta!”.

La tua personale idea, da navigato uomo di Sport, sulla situazione che si sta (ri)creando in Italia. Giusto fermarsi di nuovo? Sei per il “o tutti o nessuno”? Secondo te, i Campionati Regionali, o comunque dei Settori Giovanili, verranno conclusi regolarmente?

“Qui si potrebbe cominciare a fare politica e non mi piace, dico solo che piuttosto che fermare tutto bisognava e bisogna preoccuparsi di garantire le cure e le giuste ‘difese’ a tutti, nessuno escluso. Fermare l’attività dei ragazzi non ha senso, sia perché essa è svolta sempre all’aperto sia perché potrebbe creare traumi difficilmente recuperabili, specialmente nei più piccoli. Se i Campionati verranno portati a termine o meno bisognerebbe chiederlo ai Grandi Registi di questo assurdo, triste, interminabile film”.