LARGO AI GIOVANI… NEROVERDI

PAROLA DI PASQUALE RAPIO

In una coda di 2020 in cui riesce davvero difficile parlare, o anche solo pensare a scenari positivi di sogni umani inseguiti con ottimismo e poi materialmente concretizzatisi in quest’anno ai limiti del surreale, c’è un ragazzo di appena sedici anni residente a (e di) Bitonto che il suo sogno, calcistico nello specifico, è invece riuscito a realizzarlo. Meglio, ha iniziato proprio in questo scorcio finale di annus horribilis, per certi versi anche per i colori neroverdi, a costruire mattoncino dopo mattoncino un castello onirico ancor più grande: diventare un giocatore “grande” del Bitonto Calcio.

Pasquale Rapio fa il difensore, ha una struttura fisica già importante, vista la sua età, e milita stabilmente nella compagine Juniores del Leoncello, di cui è tifoso, nonostante i suoi compagni di spogliatoio abbiano mediamente fra i diciassette e i diciotto anni. Un gran bel messaggio di speranza e di impegno che ripaga. Sempre e comunque, nella vita come nello sport. Anche se là fuori impazza ancora la tempesta…

Forza Pasquale, Forza Bitonto: non esistono progetti impossibili, se questi albergano nelle menti e nei cuori di Uomini – giovani o meno giovani che siano – coraggiosi, fiduciosi e, ovviamente, sognatori. 

Ciao Pasquale. Tu sei uno dei pochi bitontini dell’intero gruppo-calciatori della Juniores neroverde, un grande onore e un insidioso onere allo stesso tempo… Fin qui, ti è più pesato questo aspetto, dal punto di vista delle responsabilità, o è stato solo motivo di grande stimolo?

“Innanzitutto devo ringraziare il Direttore Nicola Caldarola per l’opportunità che mi sta dando. È un immenso onore per me giocare nella squadra della mia città, che seguo e per cui tifo, e sicuramente questo non può essere un peso, bensì solo uno stimolo per migliorare sempre più. Poi, ho la fortuna di avere dei tecnici molto preparati che mi faranno senz’altro crescere in fretta e bene, trasformando il mio impegno in qualcosa di più grande e utile alla causa della società Bitonto”.

Se consideriamo la tua età, sei anche tra i più piccoli della rosa al servizio di mister Caricola. Come vivi questo “gap anagrafico” con i tuoi compagni e, soprattutto, con gli avversari in campo?

“Sì, è vero, sono il più piccolo della rosa ma questo aspetto mi sprona ancor più a dare il massimo, sia in allenamento sia in partita. Io e i miei compagni ci aiutiamo a vicenda e abbiamo formato un gruppo molto affiatato; questo può essere un motivo in più per far bene, tutti aspettiamo con ansia la ripresa del Campionato e sicuramente questa lunga sosta ci farà bene, vista la parziale preparazione atletica della scorsa estate”.

Nonostante tu sia solo un sedicenne, hai già avuto la ghiotta opportunità di allenarti più volte con la Prima Squadra. Cosa ti stanno insegnando mister Ragno e i suoi uomini? Chi stai prendendo, nello specifico del tuo ruolo, come modelli da imitare nel prossimo futuro? In campo e fuori.

“Inizialmente, per me era come se stessi vivendo un sogno… Passare dall’Under-17 alla Prima Squadra, militando in pianta stabile nella Juniores, è motivo di grande orgoglio, un onore, nonché la conferma che qualcosa di buono sto facendo (ride, ndr). È da un mese che mi alleno tutti i giorni con la Prima Squadra e, anche se a voi potrà sembrare poco, in realtà ho già imparato tantissimo in questo periodo relativamente breve, sia dagli insegnamenti di mister Ragno sia dai consigli dei giocatori. Davanti a me ho giocatori del calibro di Sirri, Petta, Dicecco e Colella, gente che viene dalla C e uomini che mi stanno aiutando molto a migliorare in fase difensiva, ma non solo. In futuro spero di indossare ancora questi colori perché sono i colori della città che amo”.