LARGO AI GIOVANI… NEROVERDI

PAROLA DI NICOLA LUCERA

Prima della chiusura del cerchio, con la doverosa chiacchierata-bilancio del Direttore Nicola Caldarola, ultima uscita “sul campo” della stagione per la rubrica dedicata esclusivamente al Settore Giovanile del Bitonto Calcio e vetrina finale riservata al centrocampista Nicola Lucera. Bitontino classe 2003 al servizio di mister Caricola e della sua compagine Juniores. Ladies and gentlemen, buona lettura!

Bitontino e giocatore del Bitonto Juniores. Credi sia diverso per voi ragazzi del posto giocare con i colori della vostra città addosso, a livello di motivazioni e impegno?

“Per quanto mi riguarda, giocare con i colori della mia città addosso è un qualcosa di speciale perché è uno di quegli obiettivi che ho sempre sperato di raggiungere. Di conseguenza, sono stato sempre motivato al massivo nell’intraprendere qualsiasi cosa perché sapevo di farla per raggiungere un sogno… Mentre, per quanto riguarda l’impegno, non credo faccia molta differenza dal momento che io, conoscendomi, anche se non avessi indossato i colori della squadra della mia città, mi sarei impegnato allo stesso modo in qualsiasi gruppo. Servono professionalità e serietà a prescindere per chi si gioca, se si vuole ‘arrivare’…”.

Quando e come sei sbarcato al servizio di mister Caricola? Come sei stato impiegato in campo?

“Sono entrato a far parte del gruppo allenato da mister Caricola e il suo Staff grazie ad un’amichevole. In quella partita, non si sa come, giocai particolarmente bene e a fine partita il Direttore Nicola Caldarola mi chiamò personalmente per chiedermi se avessi avuto il piacere di giocare per l’US Bitonto Calcio. In campo sono stato impiegato come mediano/play, dal mister, dunque con il compito di fare cambi-gioco veloci, ma comunque garantendo corsa ed interdizione alla squadra”.

Squadra del cuore e giocatori a cui ti ispiri. Magari anche fra i leoncelli di mister Loseto…

“La mia squadra del cuore è la Juventus, ma il giocatore che mi è sempre piaciuto tanto è un grande milanista del passato, cioè Ruud Gullit (risposta sorprendente e interessante, visti gli appena diciotto anni di Nicola, ndr). Invece, dei leoncelli di mister Loseto, vedo in Turu Biason il mio ‘mito’, una fonte di ispirazione sicura e garantita, perché è davvero un giocatore fortissimo!”.