LARGO AI GIOVANI… NEROVERDI

PAROLA DI GIUSEPPE NICOLAI

La scorsa settimana, il Campionato Nazionale Juniores 2020/2021 è stato sospeso in via definitiva. Ahinoi… Tuttavia, accanto all’inevitabile senso di amarezza e dispiacere, suscitato da questa legittima decisione nei ragazzi (in primis), nei loro genitori, in tutto lo Staff societario e in ogni sportivo che riesca a calarsi nello stato d’animo di una generazione costretta dall’emergenza pandemica a rinunciare per mesi e mesi all’amato campo, ci sono anche motivi d’orgoglio e soddisfazione, per tutte i componenti del Settore Giovanile dell’U.S. Bitonto Calcio. Innanzitutto, si è sempre provato, in ogni modo, a garantire quel “minimo sindacale” di attività fisica senza agonismo ai ragazzi, rispettando limitazioni e protocolli del caso; poi, tecnici, dirigenti e ufficio stampa non hanno mai smesso di profondere impegno e professionalità (non a caso, nemmeno questa rubrica si è mai fermata, né si fermerà di qui a fine stagione), nonostante attorno infuriasse la tempesta…

Abbiamo provato a cogliere una piccola parte dei pensieri che sicuramente stanno affollando le menti dei protagonisti della Juniores neroverde, scambiando due chiacchiere con Giuseppe Nicolai, il difensore-viaggiatore classe 2002 che quest’anno, più di altri, non ha potuto calpestare il sintetico del “Rossiello” con costanza e come il suo temperamento battagliero avrebbe senz’altro meritato…

Buona lettura!

Ciao Giuseppe. In questa stagione non hai potuto avere molta continuità di campo con i tuoi compagni, anche causa restrizioni Covid. Racconta ai nostri lettori i perché.

“Un saluto a tutti i tifosi neroverdi e grazie per l’intervista. Questa per me è stata una stagione difficile anche a livello personale, oltre a tutte le ben note problematiche mondiali legate al Covid. Vivendo in Abruzzo (Giuseppe è comunque barese, ndr), pur di fare un salto in più a Bitonto ed essere parte integrante di questa grande società, ho dovuto ‘combattere’ con i tanti ostacoli rappresentati dalla distanza e, soprattutto, dalle restrizioni, eccetera. È stata un’annata complicata fatta di viaggi, blocchi, divieti di spostamento tra regioni e assenze forzate agli allenamenti, senza parlare dello stop definitivo del Campionato… Ma se si vuole inseguire un sogno, ce la si deve mettere tutta, rinunciando parallelamente a molte cose relative alla vita personale. Io ho fatto veramente di tutto per vestire il neroverde quest’anno e non mi pento di nulla!”.

Il Campionato Nazionale Juniores è stato definitivamente sospeso, si diceva. Esternaci i tuoi pensieri in merito, le tue sensazioni, tutto il malcontento che una simile decisione può suscitare in un “classe 2002” che, in pratica, ha perso il quasi del tutto i suoi ultimi due anni di Settore Giovanile.

“Venerdì ci hanno dato la notizia che non avremmo mai voluto leggere, ma che ormai era già nell’aria da diverso tempo. Eppure, nonostante tutto, ci siamo uniti ancor di più aiutandoci e supportandoci l’uno con l’altro per cercare di continuare a colmare i nostri punti deboli, allenandoci ogni singolo giorno (fino al DPCM che ha bloccato anche ogni forma di allenamento, ndr) con grande spirito di squadra, serietà, costanza, determinazione e soprattutto allegria. Da ottobre non abbiamo mai mollato in mezzo al campo, sperando un giorno di ritornare a combattere il sabato e dare tutto per la maglia di questa città, ma come ben sappiamo non è andata così per noi giovani in generale che, in teoria, dovremmo essere i calciatori del futuro… Il mio pensiero è che la decisione presa sia sbagliata perché o andavano ripresi tutti i campionati dilettantistici e giovanili o non doveva giocare più nessuno, perché il calcio non è solo uno sport, ma vita, amore e soprattutto divertimento. Spero di cuore che la FIGC l’anno prossimo dia un’altra possibilità a noi ‘2002’ per poter almeno in parte recuperare queste due stagioni perse e quindi godere di un’ultima stagione di giovanili”.

Quali sono gli aspetti organizzativi, tecnici e strutturali dell’U.S. Bitonto Calcio che più ti hanno colpito?

“Bella domanda… Quest’anno, per come si è sviluppata la stagione, l’aspetto organizzativo che mi è piaciuto di più è uno e semplice: nonostante tutte le problematiche Covid, la società non ci ha bloccato gli allenamenti, pur sapendo che sarebbe stata difficile una piena ripresa del Campionato Nazionale Juniores. Ammiro questa decisione perché molte società hanno fermato i propri ragazzi, vietando di allenarsi in gruppo, facendo passare il calcio giovanile in secondo piano rispetto al virus. Abbiamo fatto più cicli di tamponi e continuato ad allenarci anche grazie alla spinta di mister Caricola, con le sue ‘cazziate’ per spronarci a migliorare, ma allo stesso tempo facendoci sorridere con le sue inimitabili battute. Il mister ci ha guidato insieme al prof. Pappapicco, che ha dato tutto per noi e per mantenerci nella migliore forma fisica, facendoci correre e lavorare ad ogni seduta d’allenamento… Si sente sempre più spesso dire in giro che il Bitonto sia una grande e seria società, infatti noi ne abbiamo avuto conferma in questa stagione, caratterizzata dalla pandemia. FORZA BITONTO!”.